Notizia di qualche tempo fa è il progetto di riforma della legislazione del Terzo Settore, che racchiude importanti novità in tema di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo, fondazioni e imprese sociali.
Dopo una prima fase di consultazione pubblica e la successiva presentazione del disegno di Legge Delega, senza particolari novità o modifiche, la discussione parlamentare è partita a fine settembre all’interno della commissione Affari Sociali, per poi arrivare in aula nella seconda metà di novembre.
Porte aperte a organizzazioni, fondazioni, ong, commercialisti, Forum Nazionale del Terzo Settore, Conferenza delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano, sindacati, ed altre autorità, che hanno preso parte a due giornate di confronto all’interno della commissione Affari Sociali, con quella che si profila una partecipazione attiva al processo di riforma.
I lavori sono stati ripresi in diretta sul canale web della Camera dei Deputati, dove è disponibile il video delle giornate di audizioni informali sulla riforma. In un susseguirsi di interventi, analisi e contributi, i protagonisti delle giornate hanno espresso idee chiare e precise in merito alle questioni che toccano da vicino il Terzo Settore, chiedendo tra le altre cose attenzione al volontariato, alla delicata questione delle risorse, alla situazione della finanza etica.
Un confronto che ha acceso anche Twitter, con l’hashtag #3settoreriforma.
Dal servizio civile al 5 per mille, sono diversi gli incentivi e le norme che la riforma intende ridefinire.
La legislazione dovrebbe supportare lo sviluppo del Terzo Settore, come poco si è fatto in questi anni, arrivando al punto di trovarsi oggi di fronte ad una dimensione normativa urgente, specie per l’impresa sociale, fulcro e motore del Terzo Settore.
Eccone in breve il contenuto:
Attività di volontariato e promozione sociale
Il Decreto prevede la revisione e promozione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato, il riordino delle modalità di riconoscimento e di controllo degli stessi; l’armonizzazione delle diverse discipline vigenti in materia di volontariato e di promozione sociale; la promozione della cultura del volontariato fra i giovani a partire dalle scuole; il riconoscimento delle reti associative di II livello; la revisione e la razionalizzazione degli Osservatori nazionali per il Volontariato.
Impresa sociale
La norma prevede la qualificazione dell’impresa sociale; l’ampliamento dei settori di attività di utilità sociale; le forme di remunerazione del capitale sociale e di ripartizione degli utili; la razionalizzazione delle categorie di lavoratori svantaggiati.
È previsto inoltre uno stanziamento di 50 milioni, destinato ad un fondo rotativo, unitamente alla possibilità di accedere a forme di raccolta di capitali di rischio tramite portali on line.
Servizio civile universale
Istituzione del servizio civile universale finalizzato alla difesa non armata, attraverso la promozione di attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale; il coinvolgimento degli enti territoriali e degli enti pubblici e privati senza scopo di lucro nella sua programmazione e organizzazione.
Misure fiscali e di sostegno economico
Introduzione di un regime di tassazione agevolato che tenga conto delle finalità solidaristiche e di utilità sociale dell’ente, del divieto di ripartizione degli utili e dell’impatto sociale dell’attività; oltre alla razionalizzazione e semplificazione del regime di deducibilità e detraibilità.
È prevista inoltre la riforma strutturale dell’istituto della destinazione del 5 per mille: viene introdotto un limite di spesa, ipotizzando una semplificazione e accelerazione delle procedure per il calcolo e l’erogazione dei contributi. Per i soggetti beneficiari è stato poi introdotto l’obbligo di pubblicità delle risorse destinate.
L’iter prevede l’approvazione definitiva entro la fine del 2014, dopodiché ci saranno 12 mesi di tempo per l’adozione dei decreti legislativi. Non mancheranno di certo gli intoppi, specie per quanto riguarda i temi caldi della riforma. Alcuni già ipotizzano possibili accesi confronti in merito a due questioni: i compiti riservati alla nuova Authority del terzo settore e la remunerazione del capitale per le imprese sociali.